I vent’anni del Centro Studi Davide Albertario
Vent’anni fa, il 28 gennaio a Milano, nasceva il Centro Studi Davide Albertario. Quest’anno ricorrono anche i centovent’anni dalla morte di don Albertario (morì a Caronno vicino a Lecco il 12 settembre 1902) a cui è dedicato il Centro Studi. Eravamo più giovani, un sacerdote e qualche collaboratore laico e tanta voglia di fare. Ricordo la prima conferenza organizzata l’11/04/2002, sotto una pioggia torrenziale, dal titolo “Foibe. Scomparsi dalla storia”. A cominciare la nostra attività culturale fu l’amico Marco Pirina, deceduto nel 2011; lo ricordiamo con affetto e non lo dimentichiamo nelle nostre preghiere. I tempi erano diversi da oggi, c’era molto più fermento culturale e interesse politico, internet non era così presente e preponderante come oggi, la gente si spostava facilmente, e soprattutto non c’era ancora stato il covid. Oggi la situazione sociale è mutata radicalmente: la rete è onnipresente e non hai visibilità e quasi non esisti se non sei in diretta streaming e subito dopo la conferenza non metti il video su internet. La gente in modo superficiale misura la bontà o il successo di una iniziativa più dai likes ricevuti sui social che dai contenuti o dal valore dei relatori. La situazione è più stagnante, le persone si spostano meno facilmente e regna una profonda disillusione – giustamente! – per la politica. Infine la pandemia ha dato il colpo di grazia a tutte le attività culturali; con tutte le restrizioni imposte dal governo agli eventi ha impedito, a noi come ad altri, di organizzare i convegni in presenza, nel 2020 e nel 2021, e nel 2022 vedremo se riusciremo ad organizzare il convegno del ventennale in presenza o no.
A ottobre del 2002 uscì anche il primo numero de “L’Albertario” che è l’organo di informazione del nostro centro Studi; in esso scrivevo “che vuole essere una lettera di informazione e un legame con i sostenitori e i simpatizzanti del CSDA” e che “vuole proporre un’informazione controcorrente ‘non ammanettata’ dal pensiero dominante e politicamente corretto”. Tutto questo è valido ancora vent’anni dopo.
E noi oggi siamo ancora presenti a combattere la nostra battaglia per la Chiesa nostra madre, come fece il nostro ispiratore don Davide. La nostra aspirazione è di essere veramente dei “cattolici integrali” e quindi integralmente cattolici come lo era il grande San Pio X, innanzi tutto nella fede, poi nelle idee senza compromessi e non solo nelle parole, ma nella preghiera, nella frequenza della s. Messa “non una cum”, nella pratica dei sacramenti e delle virtù cristiane, per trasmettere la fiaccola della fede e la formazione intellettuale cattolica alle generazioni future che verranno dopo di noi.
Christus vincit. Heri hodie et in saecula! Ad majora semper.
Milano 28 gennaio 2022
Don Ugolino Giugni